Non è facile descriverlo in poche parole, anzi spesso abusiamo del verbo “essere” per rispondere a domande per cui andrebbe usato il verbo “fare“. Basti pensare a quando qualcuno ci chiede “che lavoro fai?” noi subito rispondiamo “sono” un libero professionista, un avvocato, un insegnante, un medico, un commerciante… e così via. Ci identifichiamo con quello che facciamo, ma siamo davvero così “poco“?
Io credo di no. È talmente difficile capire “chi siamo veramente” che di certo non lo si può affermare in una manciata di parole, né in una paginetta su un blog. Perciò proverò a raccontarvi non “chi sono” ma cosa voglio esprimere su questo spazio, le cui intenzioni ho anticipato nell’articolo di presentazione.
Ho abbracciato uno stile di vita vegano, quindi, detto crudamente, non mangio cadaveri né, per quanto è possibile, prodotti (perché non riesco a definirli alimenti) di orgine animale destinati all’alimentazione umana. È difficile essere coerenti alla perfezione, specialmente quando non tutti in famiglia condividono le stesse abitudini, ma ci si prova e si tenta di migliorare. Il mio obiettivo è avvicinarsi il più possibile al 100%, mantenendo almeno una percentuale del 60-70% di alimenti crudi (frutta e verdura) in inverno e un 80-90% in estate. Attualmente la quasi totalità delle cose che mangio è di origine vegetale (il più possibile integrale, soprattutto per quanto riguarda i cereali), credo di essere arrivato oltre il 90% sia in peso che in calorie; mi resistono ancora in piccolissime quantità formaggi di alta qualità e una pizza napoletana una o due volte al mese.
Questa mia scelta, spinta da una presa di coscienza etica e spirituale, oltre che salutista, mi ha poi, a sua volta, condotto sulla via dell’agricoltura facendomi riassaporare quel contatto con la terra (non ancora del tutto ritrovato) e suscitanto in me l’interesse per un mondo immenso quanto incantevole come quello dei peperoncini piccanti.
Il buon vino c’è sempre stato, più o meno. Non mi sono mai interessato prima di etichette, perché ho sempre potuto contare sui consigli di un Sommelier di fiducia, nonché zio, Lello; adesso la curiosità è aumentata, le “sincronicità” sono ormai evidenti e quindi il flusso va seguito e vediamo dove mi porterà.
In conclusione, cosa faccio nella vita? In realtà non ho ancora ben capito realmente “chi sono”. Per il momento mi occupo di web marketing, in futuro spero di poter fare il contadino e magari utilizzare il know how acquisito in questi anni per qualcosa di mio (e questo blog, fra i tanti, lo è).