Nell’immaginario collettivo chi mangia vegetariano o vegano è visto come un poveretto costretto malavoglia ad ingurgitare lattuga e yogurtini di soia insapore. Nella mente dell’onnivoro medio si forma un’immagine quasi incolore del piatto vegano. La stragrande maggioranza delle persone non ha la minima idea che c’è più biodiversità nell’antipasto di un vegano (diciamo un’insalatina mista con semi) che nella dieta occidentale standard, oltre ad essere un trionfo di colori, profumi e sapori.
Tanto che “per millenni, le specie usate per l’alimentazione umana e l’agricoltura sono state circa 10.000. Oggi il 90% del cibo consumato dall’uomo proviene da 120 specie e solo 12 specie vegetali e cinque razze animali rappresentano oltre il 70% dell’intero consumo alimentare umano” (via slowfood.com). La prima volta che lessi queste statistiche sfidai me stesso a preparare un’insalatona con più biodiversità di quanta ce ne sia nei pasti (per esempio) di un americano medio in tutta la sua vita.
Ed è così che nasce la mia super-insalatona ricca di lattuga, radicchio, rucola, portulaca oraclea, foglie e fiori di nasturzio, semi di zucca, girasole, sesamo, lino, canapa, pomodori (anche di due o più varietà quando provengono dal mio orto), peperoni, cipolla, avocado ed ovviamente olio extra-vergine di oliva e limone, aceto di mele o di vino… beh siamo già ad almeno 16 specie diverse.
Altri pregiudizi da sfatare sono che mangiare vegan costi di più e che occorra più tempo per cucinare. Riguardo al primo direi dipende, provate a fare una spesa dall’ortofrutta con 30€ e magari aggiungeteci 10€ di cereali e legumi secchi, e poi fate lo stesso fra macelleria e banco gastronomia salumi e formaggi, vedrete la differenza. Ed è ovvio che se comprate prodotti vegetali bio dovete fare la differenza di costo con le alternative di carne, salumi, latte e latticini anch’essi biologici.
Per quanto riguarda il tempo, rispetto al fast-food sotto casa forse è così, ma pensate invece di dovere preparare un pranzo/cena di almeno 3 portate. Pensate a quanto sia semplice e veloce preparare un antipasto e degli stuzzichini finger food con verdure crude, pensate a quanto tempo risparmierete dopo a lavare pentole e stoviglie sporche di grassi animali piuttosto che un’insalatiera.
È vero, le uniche cose che occorre avere in abbondanza per cucinare degli ottimi piatti vegan e/o crudisti sono la creatività e la fantasia, oltre a conoscere e saper abbinare nel modo migliore possibile le centinaia di migliaia di specie vegetali commestibili esistenti, trovando le migliori alternative ai prodotti di origine animale. Ma anche a questo c’è rimedio, basta un po’ di pratica, qualche ricerca su internet ed un buon libro di ricette.
Quindi cosa aspettate? Organizzate una vostra cena, invitate i vostri amici onnivori, soprattutto gli scettici, e stupiteli con la vostra fantasia in cucina e soprattutto con la bontà e col gusto insuperabile della cucina vegetariana e vegana.