Ho iniziato a leggere questo libro con un po’ di scetticismo perché non è uno di quelli che ho scelto di leggere ma mi è stato regalato. Dico scetticismo perché non mi fido molto di quelli che parlano di cosa sia più giusto o meno giusto mangiare e poi addentano soddisfatti pezzi di cadavere.
Questo non vuol dire che, durante la lettura, non abbia “spento” il mio senso critico ed i miei pregiudizi, ho infatti preso tutto il contenuto con la massima apertura mentale e senza formulare giudizi prima di aver finito l’ultima pagina. Ed infatti, a posteriori, posso dire di essere d’accordo con la quasi totalità di quello che dice Carlo Petrini in “Buono, Pulito e Giusto. Principi di nuova gastronomia“.
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